Non potevo crederci… finalmente anche io avrei percorso gli stessi sentieri, avrei visto gli stessi paesaggi, avrei assaggiato gli stessi sapori di migliaia di pellegrini che da secoli e da tutte le parti del mondo decidono di incamminarsi per giungere a Santiago di Compostela. Il mio desiderio era stato esaudito: ero finalmente pronta per partire. Credo fortemente che nulla avvenga per caso, per cui evidentemente era quello il mio momento. Ogni pellegrino ha una sua motivazione e forse è proprio questo che rende il Cammino affascinante e mistico; c’è chi parte per un motivo religioso, alla ricerca di una risposta; c’è chi parte alla ricerca di se stessi, chi cammina per sfidare il proprio fisico, chi cammina per il semplice gusto di fare una nuova esperienza. E questo si vede dallo sguardo di chi incontri, lo senti dalle parole delle persone che ti affiancano lungo il cammino. È come se il cammino ci rendesse tutti uguali, uomini e donne liberi… liberi di raccontarsi, di ridere, di piangere, di soffrire, di pregare, di accogliersi e sostenersi a vicenda. Semplicemente si segue una freccia di colore giallo ai bordi delle strade, ai lati delle case, sulle pietre dei sentieri che ti indica la strada giusta. E se ti assale l’ansia di non sapere dove andare, basta guardarti intorno e troverai la freccia; ti accompagna passo dopo passo, da un paesino all’altro, in mezzo ai boschi, i campi, le stalle, i fiumi, sui sentieri in salita e in discesa. Ho camminato 5 giorni percorrendo 118 kilometri, iniziando da Sarrìa per giungere a Santiago. Durante tutto il cammino, avevo con me la Credenziale, rilasciata dalla Confraternita di San Jacopo de Compostela. Su di essa si appone un timbro, o meglio il “sello”, in ogni casa rural, punto ristoro, bar, cappella, chiesa che si incontra lungo il cammino, rendendo la Credenziale un documento ufficiale e che durante tutto il Cammino custodisci con cura. Alla fine, quando vedi in lontananza le torri della Cattedrale di Santiago non puoi far a meno di provare un’emozione unica….ci sei finalmente, ritiri la tua Compostela ed alla S. Messa del Pellegrino provi un’emozione ancora più forte…indescrivibile. La Cattedrale è gremita di gente. Prima di iniziare la celebrazione, vengono citati numero e nazionalità delle persone arrivate quel giorno ed è semplicemente emozionante pensare di essere inclusi in quel numero. Siamo fortunati, perché, durante la celebrazione abbiamo avuto modo di vedere in funzione il famosissimo botafumeiro, pesante incensiere usato nel passato per coprire gli odori dei pellegrini affaticati dal Cammino. Ed infine..Finisterre km 0 della variante Fisterra, bellissimo capo spazzato dal vento. La tradizione vuole che proprio sulla scogliera vengano bruciati indumenti usati durante il cammino. La stanchezza è tanta, i muscoli doloranti, ma la gioia e il significato di questa esperienza mi accompagnerà per sempre nel “mio cammino”. Sono tornata dal mio viaggio per ripartire nella mia vita quotidiana e riflettendo ho capito quello che per me ha significato il Cammino di Santiago di Compostela. Forse il vero viaggio non è tanto la meta o la destinazione finale, per quanto emozionante possa essere, bensì il cammino che si percorre giorno dopo giorno. Esso rende tutto diverso, ti fa sentire vivo, ti scava dentro nel profondo dell’animo, è un dono che si riceve. Buen camino, pellegrino!

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